Una nuova associazione si propone di difendere e diffondere la cultura navale a bordo di imbarcazioni tradizionali. Il sodalizio mette a disposizione tre scafi, di cui due velieri in legno lunghi quasi 30 metri, sui quali è possibile apprendere l’antica arte della navigazione. Da Genova e dintorni si può partire per brevi crociere con destinazione l’Arcipelago Toscano e la Costa Azzurra.
Di Paolo Maccione – Aprile 2012
Fotografie di Paolo Maccione
Pubblicato su Barche d’Epoca e Classiche
E’ NATA ‘VELA TRADIZIONALE’
E’ stata fondata nel febbraio del 2012 con lo scopo di diffondere la cultura della navigazione a vela, ma soprattutto salvaguardare le tradizioni marinaresche. Si tratta di Vela Tradizionale, Associazione Sportiva Dilettantistica affiliata al CESN (Comitato Sportivo Educativo Nazionale), organismo riconosciuto dal CONI. L’associazione, fondata da Luca Buffo, Fanja Raffellini, Luca Oldrà e Marco Calatroni, quest’ultimo anche presidente, ha tra i suoi scopi quello di trasmettere insegnamenti pratici di marineria e di navigazione a bordo di imbarcazioni armate con velatura tradizionale. Non a caso la flotta a disposizione di Vela Tradizionale, la goletta Pandora, il brigantino Spirit of Chemainus e il piccolo Uscocco, è composta da scafi armati con velatura quadra e aurica. A bordo l’equipaggio gioca un ruolo fondamentale, perché tutte le manovre e le regolazioni delle vele avvengono a mano, senza l’ausilio di servomeccanismi elettrici o idraulici.
Vela Tradizionale opera soprattutto nella zona dell’Alto Tirreno, tra Genova, La Spezia e il ponente ligure. Da qui le imbarcazioni partono per raggiungere mete come l’Arcipelago Toscano, la Corsica, la Sardegna e la Costa Azzurra. A chiunque, soprattutto ai giovani, viene data la possibilità di imbarcarsi per apprendere l’arte della navigazione, sia in occasione di uscite giornaliere, week-end o settimane. Tutti a bordo svolgeranno mansioni che vanno dalla conduzione della barca alla pianificazione della rotta, dai turni di guardia al timone alle operazioni di ormeggio, rassetto, pulizia e cucina.
Tra i primi impegni di Vela Tradizionale la partecipazione, nell’aprile del 2012, alla manifestazione 10.000 vele di solidarietà (www.10000vele.it) e alla rievocazione storica della battaglia di Loano del 1812 (www.loano1812.it).
PANDORA, L’AMMIRAGLIA DELLA FLOTTA
Pandora è la replica di un postale dell’Ottocento, costruita in quercia e pino di Carelia nel 1994 presso il cantiere Grumant di Petrozavodsk, in Russia, su progetto di F. H. Chapman e A. Ahkmenton. L’imbarcazione, lunga 29,40 metri fuori armo (circa 20 metri la lunghezza al ponte), ha un armo velico a topsail-schooner, ovvero goletta a vele auriche con gabbiola e gabbia sull’albero di trinchetto. Pandora è già nota in Mediterraneo per le vittorie ottenute, nel 2007 e 2010, rispettivamente alla Mediterranean Tall Ships Race e Garibaldi Tall Ships Race, le regate internazionali di velieri organizzate dalla Sti (Sail Training International). In passato è stata anche ingaggiata come set galleggiante per produzioni televisive e cinematografiche, da ‘Elisa di Rivombrosa’ a ‘Hornblower’ al film ‘N io e Napoleone’ di Paolo Virzì. Pandora, che può imbarcare 10 persone, è comandata dal genovese Luca Buffo, che ha navigato su questa barca per oltre un decennio come ‘secondo’ di Marco De Amici, il suo storico skipper e proprietario.
SPIRIT OF CHEMAINUS, UN BRIGANTINO DAL CANADA
Spirit of Chemainus è un brigantino goletta lungo 28 metri fuori tutto, 17 metri al galleggiamento, varato nel 1985 dal cantiere Alec Spiller presso la cittadina canadese di Chemainus, nello stato del British Columbia. L’imbarcazione è costruita in fasciame di pitch pine su ordinate di quercia, con la coperta composta da tavole di pino dell’Oregon, con i comenti incatramati, posata direttamente sui bagli in spruce, senza interposto compensato marino. Il progetto di Robert R. Lally, ispirato ai libri dell’architetto navale Howard Chapelle, riprende le linee delle barche da pesca americane di inizio Novecento. Fino al 1992 Spirit of Chemainus ha svolto crociere di istruzione marinaresca con a bordo fino a 20 allievi della canadese Sail and Life Training Society.
Successivamente ha svolto crociere whale-watching, a caccia di balene da fotografare, nel Golfo del Messico. Dal 2004 è appartenuta a Michel e Rayanne Bernède, che l’hanno trasferita via mare fino alle coste della Francia atlantica facendola diventare la loro dimora galleggiante. Dal 2007 ne è diventata proprietaria la famiglia milanese Falsitta. Da quel momento ha fatto base a Imperia, città del ponente ligure, dove ha anche partecipato al biennale raduno di vele d’epoca.
Spirit of Chemainus, che può imbarcare 10 persone, è comandata da Luca Oldrà, milanese ma bretone di adozione. Oltre a essere un esperto velista è anche impiantista, formatore e educatore sportivo.
USCOCCO, UNA PICCOLA ‘AURICA’ PER IMPARARE
Uscocco è un cutter in vetroresina lungo 6 metri, costruito in Inghilterra negli anni Settanta. Ha la deriva mobile ed è armato con la randa aurica, una trinchetta e un fiocco. Considerate le sue dimensioni è il mezzo ideale per avvicinarsi alla vela tradizionale. Può accogliere 4 persone e un istruttore. Uscocco è comandata da Fanja Raffellini, skipper ligure con esperienze di navigazione a bordo di scafi come Bamboo, il Baltic 51 della Fondazione Exodus, la goletta Pandora, il ketch Mariangela e l’11 metri Lunaria. Nel suo curriculum anche un’esperienza di navigazione a bordo del 28 metri Orsa Maggiore della Marina Militare.